” UL ZANZARINO “
OVVERO…
LE IMPRESE DA (NON) DIMENTICARE…
Di caz**e se ne fanno tante, spesso però si tende a nasconderle o dimenticarle. È proprio per questo motivo che questa pagina trova la sua ragione d’esistere.
E allora eccole qui le “perle” dei baldi giovani di questo paese (ma non solo!):
” ZANZARA 2 0 0 1″
LA HIT PARADE DEL ZANZARINO 2001!!!!
ECCO CHI SI È DISTINTO DI PIÙ NEL CORSO DEL 2001:
Nick-name | numero di zanzarate |
WES | 8 |
CERI | 6 |
MICH | 5 |
ALAN | 3 |
MARETTA | 3 |
QUATTRO | 3 |
ED ECCO LE MIGLIORI AVVENTURE DEL 2001,
CHE VI CONSIGLIAMO VIVAMENTE DI LEGGERE:
IL GIRO DI CORTEGLIA IN 30 MINUTI
Le foglie secche ballavano turbinosamente guidate dal forte vento di una fredda sera d’inverno. Il Natale era da poco passato, e nell’aria si sentivano ancora le fragranze dei deliziosi banchetti natalizi.
Quella sera una figura furtiva si aggirava a cavallo del suo “Wolken-motz” per le strade del Mendrisiotto.
In preda ad un attacco di inspiegato masochismo, il centauro decide di fuggire da casa, sfidare le gelide temperature e andare a prendere la sua compagna nell’alto paesino di Corteglia. L’appuntamento é per le otto meno venti davanti a casa, per poi recarsi in quel dei magazzini per una piacevole serata in compagnia. Così venti minuti prima un facsimile dell’omino Michelin esce dalla porta di casa, avvia (con un po’ di fatica) il suo potente mezzo, e si dirige verso la montagna.
Più saliva più il vento si faceva pungente e i paesaggi visti alla luce del sole pochi giorni prima, sembrava cambiassero forma.
Ed ecco il bivio.
Nella vita prima di fare una scelta importante riguardante la propria “strada” ci si pensa a lungo, si analizzano i lati positivi e quelli negativi, poi si prende la tanto sofferta decisione. Così, se la scelta dovesse essere sbagliata, si impara da quello che è accaduto facendone tesoro, e se invece la fortuna vuole che la scelta sia giusta, si vive al meglio l’occasione dataci dalla buona sorte.
Nel caso del nostro centauro le possibilità erano:
1. La strada è giusta, non mi ricordo bene com’è la casa, ma quando la vedo la riconosco.
2. La strada è giusta, sono addirittura in anticipo!
3. La strada è sbagliata e non riconosco il paesaggio, ho un senso dell’orientamento che fa schifo! …crisi…
4. La strada è sbagliata. Niente paura, tentar non nuoce! Torno in dietro e prendo quell’altra.
Pochi secondi per fermarsi a decidere….e via per la strada di destra!!
“…Nel bel mezzo del cammino di nostra vita mi ritrovai per una campagna oscura, che la ritta via era smarrita…”
Panico. Crisi. Che fare?
Fortunatamente la tecnologia moderna ha provveduto anche a questo…
Così dopo aver fatto capire il luogo dove si trovava con spiegazioni non del tutto chiare e consoni alla situazione, rinfrancata dalla voce amica, si rimette in moto e dopo sette o otto minuti una visione si materializza davanti a lei: la sua meta!
Con un po’ di fatica nostro centauro è arrivato a destinazione e ha addirittura battuto il record distrettuale per il tempo impiegato per percorrere Novazzano-Corteglia con un mezzo a due ruote (per di più truccato): 30 minuti!!
Ma in tutto c’è un lato positivo…ora la strada non se la dimenticherà mai!!
UNA FESTA (QUASI) A SORPRESA
È il 26 dicembre e come tutti gli anni il fisico-chimico-matematico-geografo studente del politecnico federale di Zürich della NCS è felice di festeggiare il suo compleanno in modo abusivo in quel dei magazzini con un innocuo festino alcoolico per pochi intimi.
Quest’anno però si voleva fare di più: si voleva organizzare un vero party a sorpresa a questo piccolo genio. Ma ormai si sa: quando la NCS vuole preparare una festa con tanto di musica e free alcool è il Pres in persona che si incarica di dirigere l’orchestra. È di fatto così è stato: “Oh riccccioli mi racchomando stasera tuttti hai magazzzini ke facciamo una mega festa in stile bommba party! Comuncue zitti con X (per mantenere l’anonimato): non deve sapere niente! Per tutto il pomeriggio il nostro simpatico omuncolo ha continuato a ripetere “frasi” disarticolate di questo tipo tanto che l’illustre festeggiato cominciava ad intuire qualcosa nell’aria.
Ore 19:30: il Pres con il resto della banda si recano ai magazzini per organizzare la festicciola a sorpresa. “Quella luce mettila qua, lo stereo di la, le birre sul tavolo…” “El jardineiro” impartiva ordini come solo lui sa fare.
Ore 19:43: Wes (chiamiamolo così per mantenere l’anonimato), che aveva il compito di andare a prendere il festeggiato a casa, esce fuori dai magazzini per fare 2 gocce d’ammoniaca ma all’improvviso vede un Volvo rosso fuoco imboccare la strada sterrata. È buio e con queste difficoltà climatiche non riesce a capire chi è al volante ma ad un tratto una vocina allegra e piena di ironia gli rende tutto più chiaro: “Ciao, ma cosa ci fai ai magazzini?” Non poteva non essere che il neo 19enne il quale aveva avuto la simpatica idea di portare qualche birra, qualche dolciume e dei mobili ai magazzini per celebrare il suo compleanno assieme a pochi intimi. A questa domanda il nostro fenomeno risponde senza scomporsi: ”Eh te sto facendo il carro…” Una scusa più credibile non poteva trovarla (lui che come si sa lavora molto…) e alla fine è costretto a confessare tutto. “Eh te volevamo farti una sorpresina ma per favore torna a casa e fai finta di niente! Devi vedere il Pres è eccitato come un bambino che gioca con il suo Lego all’idea di strusare con tutti quegli aggeggi. Non possiamo rovinargli il divertimento ci rimarrebbe male! Ti passo a prender più tardi!” e così il celebre festeggiato fa: torna a casa e aspetta.
Nel frattempo Wes rientra ai magazzini e fa finta di niente.
L’ambiente è di quelli da discoteca: il pres quando deve organizzare qualcosa lo fa alla grande: “Oh ricccioli, se non saprei(!) che questa è la festa di X la scambiassi(!) per il bomba party 3!”
All’improvviso due panchine e un tavolo fanno la loro apparizione dalla porta dei magazzini.Chi le avrà mai portate???? Babbo Natale??? Gesù bambino????I re Magi??? Mistero. Il Pres è talmente acceso che Wes gli fa credere che questi doni sono stati offerti da uno degli invitati al party che a bordo della sua Smart (!!!!!!!) nera li ha gentilmente portati sul luogo della festa.
Ore 20:30 finalmente tutto è pronto!
Il fenomeno è già partito verso la casa del suo fido compare il quale lo attende impazientemente: sa perfettamente che questa “sorpresa” avrà un effetto shock su di lui!
Ore 20:35 una telefonata avverte Pres & compagnia di spegnere le luci poiché di li a pochi minuti il festeggiato avrebbe varcato la soglia della porta dei magazzini.
Ore 20:37 finalmente la porta si apre e il neo 19enne, ovviamente all’oscuro di tutto, scoppia in una risata misteriosa che lascia intravedere il suo stupore dinanzi a questo ambiente da disco.
Quando il pres leggerà queste poche righe abbiamo già sin d’ora cognizione delle parole che pronuncerà: ”Si ma lo sapevo già che X conosceva la sorpresa!”
Morale della favola: Se volete preparare una festa a sorpresa non chiedete a Daniele Cerebelli di organizzare la serata!
E COME DICE UN FAMOSO PROVERBIO: “CHI SE NE VA L’ASPETTI”!
Sembrava un tranquillo venerdì sera lavorativo in quel dei magazzini comunali, la gente era sempre la stessa, sempre il solito gruppo di baldi giovani intenti a costruire l’ormai mitico carro di carnevale! Tra una birretta e un po’ di cartapesta la serata era trascorsa liscia come l’olio fino alle 22.00, poi avvenne che il fenomeno del gruppo (tale Wes che è ormai un abbonato fisso di questa rubrica…) diceva di dover uscire un attimo. Il resto della truppa non ci fa molto caso (si presumeva fosse al telefono con una bella donzella…) ma dopo una mezz’oretta di febbrile lavoro qualcuno fa notare che l’assenza del fenomeno si stava prolungando più del dovuto. Si decide allora di dare un’occhiata all’esterno dei magazzini: con grande stupore si copre che non c’è traccia del fenomeno! Conoscendo l’elemento si pensa quindi che sia andato in qualche bar dei paraggi a bersi un paio di bibite in bella compagnia (forse per riprendersi dalla dura serata lavorativa…) e allora si decide di “punirlo”! Eh già xchè il nostro eroe aveva avuto la cattiva idea di lasciare la sua potente radio (senza la quale si vocifera che non possa dormire…) in quel dei magazzini!!
Che si fa?
Beh semplicissimo: si decide di portare tutti i mezzi al coperto, di spegnere qualche luce e di chiudere la porta d’entrata facendo finta di aver già abbandonato i magazzini! E mentre il grosso del plotone era rintanato in un locale a ridere e scherzare, Wes tornava ai magazzini e… SORPRESA SORPRESA… non c’era più nessuno! A quel punto cercava di mettersi in contatto con gli amici che aveva abbandonato qualche tempo prima (per dovere di cronaca diciamo che erano passate circa 2 ore!) ma nessuno di questi si dice in grado di aiutarlo. A questo punto, il fenomeno era ormai sull’orlo della disperazione, davanti a lui stava l’incubo di una notte insonne (come avrebbe fatto ad addormentarsi senza la sua fida radio?) passata forse a piangere sugli errori commessi…! Nonostante la prossimità con il natale un nostro agente segreto ci ha raccantato di come “Ma donne” e “Si gnori” volassera a destra e a manca!! Poi però proprio l’atmosfera natalizia e la bontà d’animo ha convinto gli amici del fenomeno a svelargli l’arcano: in un battibaleno Wes torna ai magazzini e ritrova i compagni abbandonati che gli riservano una calorosa accoglienza! Ma il fenomeno non ha tempo x queste cose: in fretta e furia arraffa la sua radio e schizza via veloce come un’anguilla! Non si sa dove sia andato ne dove sia stato durante la sua assenza, ma scoprirlo è compito dell’inchiesta che è stata aperta!
CHI NON HA TESTA HA GAMBE!!
Grande avventura nella giungla di scaffali della Migros e della Coop per cercare i prodotti che vuole la mammina… che fatica non si trova mai quello che si cerca!!
Ma armato di carrello, lista della spesa e indicazioni ben precise, il nostro Indiana Jones sconfigge il re dello scatolame, e sul tapirulan della cassa trionfa sullo scontrino.
Così, quando durante i lavori di organizzazione di una grande festa carnevaleca nella zona, un leggero languorino colpisce i componenti del gruppo, si offre volontario per andare a soddisfare le voglie degli amici.
In compagnia di una turista parte per il safari nella Coop di Chiasso.
Dopo aver catturato, raccolto e cacciato il cibo, si reca alla cassa dove il leone mangia soldi lo aspettava trepidante…
Mangia cosa?? Mangia soldi? Ma quali soldi? Quelli che Indiana Jones ha lasciato al garage dell’aeroplano che porta al mondo del carnevale?
Eh sì, proprio così…
Con un veloce giro di parole, spiega che sarebbe andato a prendere i soldi in groppa al suo velocissimo ghepardo e che non ci avrebbe messo più di cinque minuti. Ma il re della giungla per essere sicuro che sarebbe tornato ha voluto tenere in ostaggio la turista. Così la poveretta resta in attesa del suo “eroe”… ma tornerà mai?
Ma come voi sapete Indiana Jones non si da mai per vinto e in men che non si dica torna a saldare il conto, trovando con sorpresa la turista a chiaccherare con gli indigeni della foresta.
IL TOMMY MÄKINEN DELLA SITUAZIONE…
Vogliamo ora narrarvi cosa ha combinato in una folle serata d’ottobre il fisico-chimico-geografo-matematico-studente universitario della NCS.
Finita la cena col resto del gruppo e mangiato come un porco, il nostro Einstein, assieme ad altri compari di (dis)avventura tra cui Wes (chiamiamolo così per mantenere l’anonimato) e Mr. President Playboy, Gardener, Iron man (e chi più ne ha più ne metta), decidono di andare via con i loro potenti mezzi a 4 ruote verso nuove bettole sempre più lontane. In pratica ciò significa che a partire da questo momento i nostri amici girovagheranno come dei coglioni (scusate la volgarità.) senza una metà definita a bordo dei loro veicoli.
Gira di qua, gira di là, ma che cazzo di strada ti è saltato in mente di fare, ecco che il piccolo chimico, su consiglio del suo navigatore Don Giovanni, decide di andare a portare visita al cugino musicista nel suo locale prove. Bell’idea del cazzo direte voi ma è proprio a partire da questo momento che la nostra storia vi appassionerà di più.
Ma andiamo con ordine. La strada che porta a questo famoso locale, nuovo ritrovo serale di un gruppo di carnevale guidato verso la rovina da un presidente a cui un corso Migros di Italiano non farebbe certo male, è di quelle toste: lunga, stretta e sterrata. Un tracciato da rally insomma! Il conducente della vettura rossa (a cui recentemente è stata regalata una nuova fiammante Mitsu colt blu da ignoti parenti) non si lascia intimidire e decide di far strada seguito da Mika Hakkinen su un Golf nero. Gli amici arrivano al locale. Il posto è talmente affollato che dopo 10 minuti si decide di cambiare aria.
Ora, quale è il modo più facile per uscire da questa stradina?? Ma a retromarcia che domande!E cosi Wes fece: retromarcia tranquilla tranquilla fino al piazzaletto che introduce alla viuzza sterrata. E il suo fido compare dove sarà mai finito??? Il tempo è di quelli da lupi: lampi, tuoni, pioggia che cade a dirotto e il piccolo fisico ha così difficoltà nell’uscire da questa stradina dritta e buia. Piano piano arriva a retromarcia dove lo attende l’amico Hakkinen. Ma la pioggia cade sempre con maggiore forza e così Einstein chiede al suo navigatore di “guardare se c’è dietro qualcosa”. Un errore più grosso il nostro genio non poteva farlo, vi ricordiamo infatti che il navigatore di turno era per l’occasione il presidente in persona. Alla domanda l’omuncolo occhialuto risponde: “Oh riccciolo c hai un’ atostrada (N.B. gli errori ortografici di questa frase sono per il pres la triste realtà della lingua italiana!)”. Ma il pres ha gli occhiali per qualcosa: in verità lo spazio a disposizione per la manovra era molto limitato; pochi metri di terra battuta con il golf nero all’orizzonte.
Così Wes, vede avvicinarsi minacciosamente una Corolla rossa alla sua auto. “Beh ma ora si fermerà.!”pensa. Sfortunatamente ciò non accade e CRASH il danno è fatto. Per evitare altre volgarità vi lasciamo immaginare la reazione del fenomeno del gruppo (cazzo, figa, troia, merda! Mio padre mi lincia!!!!!!)
Morale della favola: prima di partire per un rally controlla che il tuo navigatore non porti gli occhiali.
CRONACA DI VITA
Per chi era ieri sera al Centrale, vi ricordate che ci si faceva dispetti e ci si scriveva con la penna biro su mani braccia orecchie,che pur di pasticciare gli altri si arrivava a placcare quest’ultimo,ecc…??
Beh, il nostro Ingegner Rossi non ha creduto che qualcuno fosse capace di scrivegli sul collo, o forse non se ne é accorto; fatto sta che sta mattina si é ritrovato a Trevano, in mezzo al centro studi che brulicava di persone, con una “B” formato gigante sul “copino”.
Ora, immaginatevi la scena di chi ha visto questa lettera…. “B” come cosa? B..ambo? B..ambino B..ello? B..rutto? B…?
Hanno addirittura detto che lo pubblicano come quiz sul giornale scolastico!!
E come conclusione a questo piccolo intervento vi consiglio solo di aprire gli occhi e stare sempre attenti…potrebbe capitarvi di tutto!!
QUASI MEGLIO DI TONY ROMINGER…
Un bel giorno, e più precisamente un mercoledi pomeriggio di settembre, un giovane intraprendente e avventuriero della mountain bike decide di prendere il proprio veicolo e di andare a fare un giro nei boschi di Novazzano. Comincia a percorrere una di quelle strade che ha già percorso centinaia di volte ma questa volta decide di osare di più. Sa di potercela fare e durante la salita, studia bene il percorso e tutte le sue difficoltà. Arriva in alto e decide finalmente che è giunta l’ora di intraprendere la discesa. Prende velocità, il suo mezzo si dirige verso i ripidi pendii del campo sportivo, sconfigge il primo, supera il secondo, salta il terzo e davanti a lui si presenta il più temuto e il più difficile da affrontare. La velocità aumenta sempre di più e il giovane vacanziero tunisino è pronto ad affrontare ogni avversità. Arriva, prende il salto come si deve ma per cause che l’inchiesta dovrà ancora accertare, si sbilancia e cade rovinosamente al suolo.
Si vede subito che si tratta di una brutta caduta, il nostro eroe è caduto proprio battendo il capo e le conseguenze a prima vista possono essere gravi. Il giovine non si muove, non parla e non reagisce. Ad un certo punto comincia a prendere i sensi, si muove e parla chiedendo aiuto. La sua mano non arriva fino alla bicicletta e quindi non può mandare i primi messaggi di aiuto alle autorità competenti. Grida, si dispera, si agita, ma intanto si rende conto che può muovere tutti gli arti (e questo lo tranquillizza) alla fine, dopo venti minuti di preghiere e scongiuri si presenta di fronte a lui una signora pronta al suo aiuto. (oltretutto lo prende anche un po’ per il culo, questo giovane uomo)
Chiamato il 144 e arrivata finalmente l’autolettiga il giovane viene immobilizzato e caricato su questo strano veicolo giallo; con le sirene e le luci blu viene trasportato fino l’OBV di mendrisio e qui gli vengono prestate le prime cure.
Do po la parentesi della signora che lo prende per il culo, anche sull’ambulanza si trova uno stronzo che lo prende per il culo per il suo incidnete, il momento e l’atmosfera non sono dei piu sereni ma a quanto abbiamo saputo, il nostro giovane ha fatto una promessa al suo soccorrittore.
Ecco, questa è la storia di quel 26 settembre 2001
PS: se avete bisogno di insegnamenti per andare in bici, o organizzerete una biciclettata tutti insieme, non invitate Alan, anzi non parlategli piu di bicicletta!!!!! Dopo quello che ha fatto non poteva far altro che meritarsi (a gran titolo) una paginetta del zanzara new’s!!!!!! BRAVO, BRAVO VERAMENTE!!!!!!
MAX BIAGGI DI NOVAZZANO
Oh riccioli, guardate un po’ qua se rende la carena del mio scooter appena aerografata!” così esordisce il playboy di via Boschetto (chiamiamolo così per mantenere l’anonimato) prima di andare con tre suoi amici a mangiare una pizza.
“Guardate come splende sotto il riflesso del sole, guardate che bagliore accecante che sprigiona…” ripete in continuazione ammirando il suo cavallino nero dalla terrazza del ristorante. Arriva il cameriere e i suoi 3 compari di (dis)avventura ordinano la loro cena. Ma il piccolo pigmeo-giardiniere presidente a tempo perso (tra l’altro con scarsissimi risultati) di un celebre gruppo di carnevale decide che ad una figura del suo spessore una “popolare” pizza è poco adeguata e allora opta per una scelta più appropriata: gnocchi con salza alla panna, funghi, prosciutto e pomodoro tanto per restare leggeri.
Finita la cena il pres decide che un bel gelatino al Mc Donald’s lo aiuterebbe a digerire questa bella cenetta. Così mentre lucida la carena dello scooter convince le tre losche figure ad accompagnarlo.
La serata è limpida e serena e con queste condizioni atmosferiche lo scooter, ma soprattutto la carena, luccica mettendo in mostra tutto il suo splendore.
Arrivati a destinazione il nostro simpatico omuncolo decide che è bene posteggiare lo scooter in un luogo dove i passanti potessero ammirarlo. Lo lascia allora di fronte la vetrina principale del Mc, in salita. Ma ormai si sa che il cavalletto laterale ogni tanto fa qualche brutto scherzo e così … CRASH lo scooter è per terra e la carena nuova è completamente rovinata. Vi lasciamo immaginare la reazione dello zappatore di via Boschetto:” Cazzo , figa, troia, merda!!!”
Per non cadere in ulteriori espressioni volgari è bene terminare qua la descrizione dell’accaduto. Arrivederci a tutti e alla prossima (sperando in qualche altra perla del pres)
Morale della favola: prima di posteggiare controlla bene il cavalletto
BASTA UN CLICK!
Questo è un altro dei quei fatti che sono da ricordare.
Trattasi della storia di un fotografo alle prime armi, che visto l’impegno e l’entusiasmo messo nel suo “lavoro”, penso che farà strada.
Ed eccoci tutti insieme in un calda giornata di mezza estate. San Lorenzo, la notte delle stelle cadenti, dei desideri e delle migliaia d’occhi rivolti verso il firmamento. Mi chiedo se a qualcuno si sia mai avverato un desiderio espresso mentre una stella cadeva… Beh, per verificare la cosa non potevamo far altro che passare una nottata in un posto tranquillo senza luci, con gli occhi perennemente al cielo. Così il giorno dopo l’inizio ufficiale della caduta, decidiamo di andare in quel di Cragno per una notte che si preannunciava lunga. Arrivati nell’ultimo paesino ai piedi del Monte Generoso, scarichiamo tutto il materiale e lo portiamo a quello che è stato nominato dall’Adventure Team il “Terreno pisellabile 2”. Ad essere sincero non ho mai visto nessuno portare tanta roba per una sola notte!!
Montiamo le tende, andiamo a cercare legna e accendiamo il fuoco del bivacco. Subito Marco, tira fuori dal sacco la splendida Canon di suo padre, e tutto fiero della sua macchina, comincia a far foto. Ci “gumava” come un bambino a scattare foto mistiche, primi piani, ecc.., anche se gli altri cercavano il più possibile di evitare l’obiettivo! Ad un certo punto il fotografo di turno esclama: ”Oh tu, sono già a 38 foto, ma il rullino non si blocca… strano…”
Un coro di persone domanda all’unisono: “Ma sei sicuro che il rullino sia dentro o che si sia agganciato bene?”
Apre lo sportellino e…sorpresa delle sorprese…il rullino non c’è!!
“Ma come, te l’hanno portato via i folletti?!?!”
Inutile descrivere lo stato d’animo del “Pedroli” del momento e le sghignazzate degli altri. Fortunatamente, o sfortunatamente, (dipende dai punti di vista!) Simone era provvisto di un rullino nuovo. Ma porca mucca, cosa ti salta in mente di andare in giro con un rullino di riserva se non hai con te la macchina fotografica!?!?! Fatto sta che il nostro fotografo, ha preso il rullino e, davanti a testimoni, l’ha inserito nella macchina e…click…click…click…
E ora che dire… fotografi si nasce, non si diventa!!!
TRANQUILLA GITA IN BARCA…
Mercoledì 15 agosto ’01, è giorno di festa per la regione ticinese, e anche i
giardinieri paesaggisti sono in vacanza.
Si decide così di passare un pomeriggio “sciallo” per riprendersi dalla lunga notte di festa passata a Caneggio.
Ed ecco che dopo sms e telefonate varie, in tre gatti si ritrovano al solito Centrale per poi passare un fresco pomeriggio al lago. Con i loro mezzi si sono diretti verso Brusino per cercare un posto carino dove non ci fosse tanta gente.
È proprio a Brusino che l’occhio vigile di Ricciolo avvista l’infuocato motorino della Leila.
“Ciao! Vieni con noi a fare il bagno?”
“Perché non venite voi con me, sul gommone?”
Gli occhi dei tre, si illuminarono di quella luce che si vede solo negli occhi di un bambino quando lo si porta al circo.
E così, i due soci fondatori dell’Adventure Team , l’uomo dai mille aggettivi e il loro Skipper, si imbarcarono in una nuova avventura.
Direzione “centro lago” per un piccolo bagnetto rinfrescante, e un garino con il battellino telecomandato. Poi direzione Porto Ceresio per un enorme e buonissimo gelato dal Golosone. Attracchiamo, prendiamo un gelato grande come una casa, e ce lo gustiamo all’ombra delle fresche frasche, sotto gli occhi di due persone indefinibili (e rompipalle) che non ci hanno staccato gli occhi di dosso fino a quando la barca non è sparita all’orizzonte. Beh,…dettagli…
Lo Skipper decide poi di lasciare il timone in mano a due uomini per prendere il sole. Il nostro turista perfetto tutto esaltato, propone un 360° a tutto gas. Senza lasciare il tempo di rispondere a nessuno, lo effettua e continua diritto per la sua “strada”.
Dopo meno di tre minuti….attimo di suspance…alcuni uomini su una barca grigio-verde ci fanno segno di rallentare e di andare verso di loro. Subito la Leila riprende il timone. A pochi metri di distanza il nostro incubo diventa realtà. Ebbene sì, era lei, la guardia di confine con i galleggianti sotto i piedi!!…sgrunt…penso che in quel momento il nostro pensiero era unico: ma vaf….lo pola di merda!!!
“Che bravo pilota che avete” dice il vecchio.
Sorrisino di circostanza, e un attimo di silenzio, durante il quale partivano un sacco d’imprecazioni verso di loro.
“Documenti prego.”
Tutti noi consegniamo le carte d’identità, ma cavolo Ricciolo non una fotocopia!!! Lo sai che non è valida senza il timbro di convalidazione!!!
“Possiamo vedere il documento del gommone.”
Panico a bordo. Quale documento??? Sicuramente quello che non avevamo con noi!!
Dopo 10 minuti passati ad ascoltare un sacco di balle da parte di uno che non faceva altro che fare castelli con le carte d’identità e dire che dovrebbe portarci in centrale per fare il verbale, e altri 10 a provare a telefonare al padre della Leila ci sentiamo dire:
“Beh, visto che siete tutti dei bei ragazzi, in via eccezionale, chiudiamo un occhio e vi lasciamo andare. Ma la prossima volta ricordatevi di portare con voi i documenti! Ma fate attenzione che anche in Svizzera c’è in giro la barca come la nostra e bla bla bla bla…..”
“Sì, sì, va bene grazie”
…stronzi…non avete niente da fare….gfutvgrkvftgvhdgvivbhftherup9izcgt5…
Eh beh, non tutto può sempre filare liscio come l’olio!!
La morale di questa storia??
1) La pola non ha mai un ca… da fare!
2) Portate sempre con voi i documenti validi
3) E….ai prossimi pensateci voi!!
CENONE MANCATO
“Oh riccioli, tranquilli!! Paghiamo 50 mila lire a testa ma poi ci portano tutto quello che vogliamo da mangiare e soprattutto da bere!!” Con queste parole aveva esordito il pres (quell’ormai celebre omuncolo rubacuori che vive sugli alti monti di via boschetto…) all’inizio di una serata che si prospettava in uno stile “aggressiv” d’altri tempi.
Il nostro playboy incallito aveva organizzato alla perfezione un cenone in terra lombarda in compagnia del soldato-fisico-geografo(…e chi più ne ha più ne metta), del fenomeno di tutti gli sport e di una bestia di giardiniere suo illustre collega di lavoro con il quale si era dato appuntamento in una famosa gelateria “appena fuori la dogana” di Brusata. Il rendez-vous era dunque fissato lì, alla gelateria CIOCOLATINO per le ore 20:30 spaccate. Accompagnati a destinazione dall’Emilio di via Gall, da quel momento i nostri eroi erano soli ma soprattutto senza mezzi di trasporto. Ore 20:30: “Tra un attimo è qua” dice il pres. Ore 20:40: ”Avrà trovato un po’ di traffico” esclama ansimando. A questo punto interviene il saggio del gruppo che tranquillizza il Don Giovanni dicendo che per le ore 20:45 la bestia ci avrebbe raggiunto. Malauguratamente ciò non avviene e alle ore 21:00 il rompiballe decide che è meglio telefonare al suo caro collega. A questo punto sorge un piccolissimo problema: lo zappatore di via boschetto si accorge di non avere il numero di natel. “E ora che si fa????” borbotta con tono provato. “Cazzo, figa, troia, merda” gli risponde il più focoso dei due con tono minaccioso.
Ma ecco che un bagliore scuote la loro vista. Un‘insegna sopra le loro teste si accende: era il nome della gelateria: AGGHERO (o qlc del genere)!!!!!!!!!!!!!!! A questo punto tutto divenne più chiaro: il pres li aveva clamorosamente condotti nella gelateria sbagliata!!!! Il luogo dell’appuntamento si trovava all’incirca a 10 kilometri dalla loro posizione e la cosa più drammatica era il fatto che i tre moschettieri erano a piedi!!!!!! “Figa, merda, porco di qua, porco di la e chi cazzo me lo ha fatto fare, se lo sa mia madre mi lincia” sbraita il fenomeno del gruppo rivolgendosi al playboy.
Ora si che la faccenda si fa pesante: come faranno i nostri eroi a uscire da questo brutto pasticcio? Intanto la fame si fa sentire: gente che propone una bella camminata verso casa, gente che chiede autostop, gente che propone messaggi di fumo, gente che sale sulle panchine gesticolando e lanciando insperati messaggi di aiuto,…
Ma ecco un dono inviato dalla Divina Provvidenza: un chioschetto da stadio che permette ai nostri amici di riempirsi lo stomaco.
Non appena i nostri eroi riprendono a ragionare al pres viene in mente la prima idea sensata della serata: prendere un elenco telefonico e chiamare all’alloggio del collega. Ovviamente la casa era deserta. Ma ecco che il soldato della compagnia si ricorda di aver appena terminato il liceo e butta giù l’ideona: “Chiamiamo Colombo (ovviamente i 3 non potevano telefonare ai loro parenti per motivi di orgoglio…) e chiediamogli se ci viene a prendere”. La telefonata è di quelle lunghe: Colombo si è appena svegliato e non ha voglia di effettuare il salvataggio. Ma il soldato di trasmissioni non si da per vinto e lavora psicologicamente l’amico al telefono fino a quando non molla e decide di compiere la buona azione. Dopo circa mezz’ora di telefonate per spiegare la strada, il buon Colombo scorge la retta via e recupera i suoi 3 amici consapevoli ormai di aver buttato via un sabato sera.
Morale della favola: prima di partire assicurati di sapere dove andare
L’UOMO DALLE MANI BUCATE
È noto a tutti che il nostro ormai ex-liceale (che tra l’altro ha progettato un omino che non stava su nemmeno con la gru nonostante le 6 (!) ore di fisica la settimana…) presenta la facile abitudine di perdere qualsiasi oggetto prezioso capiti nelle sue mani. Ed è proprio a questo buffo individuo che è capitata la (dis)avventura che stiamo per narrarvi….
Un caldo e cuocente pomeriggio d’estate il nostro eroe propone a 2 losche figure e ad una gentil donzella di prendere scooter e motorini e di andare nel loro ruscello preferito a fare 4 tuffi in compagnia. Arrivati sul luogo, l’acqua fredda del torrente e il clima caldo invogliano i nostri compari, ma soprattutto, il nostro piccolo fisico a togliersi scarpe e magliette, a non curarsi dei beni preziosi che si era portato dietro e a gettarsi a bagno.
Dopo qualche ora trascorsa nelle ridenti acque del fiume il piccolo fisico (che tra breve offrirà la sua sapienza all’esercito della patria…) vede cumuli di nubi all’orizzonte e decide che è meglio ritornare nelle proprie dimore. Così i nostri amici decidono di seguire il consiglio del futuro saggio soldato di trasmissioni e in men che non si dica si precipitano ove i loro mezzi di trasporto stavano soavemente riposando all’ombra di un pino.
Quando tutto era pronto per partire verso casa il piccolo fisico si ricorda di avere mani e tasche bucate e con la solita autoironia che lo contraddistingue esclama:”Oh cavolo, quando io non trovo più le chiavi del “Black Horse” non c’è molto da ridere!”. Cazzo, figa, merda , santi e madonne che avrebbero fatto prendere un infarto ad un prete, cerca di qua, cerca di là ma le chiavi non ne volevano sapere di uscire dal loro nascondiglio. Dopo inutili ricerche le 2 losche figure del gruppo decidono che sarebbe meglio andare a casa per prendere le chiavi di riserva ma il fantino non ne vuole sapere di abbandonare li il suo cavallino nero (in realtà non voleva sentire l’ennesima predica dalla mamma per essere riuscito ancora una volta a perdere qualcosa!) e decide di ripercorrere l’intero tragitto.
E così il nostro piccolo fisico seguito dal suo fido compare ritornano fino al luogo in cui avevano adagiato zaini e asciugamani e tra i mille sassi del fiume vedono le chiavi del “Black Horse” che si stavano facendo un bel bagnetto!!!
Morale della favola: chi cerca trova!
WES DÀ SPETTACOLO SIA DENTRO CHE FUORI IL CAMPO…
è l’ultimo giorno di scuola al liceo di Mendriso (LIME), quello dedicato a tornei sportivi! E in questo ambito c’è una nostra conoscenza che si è particolarmente distinta. Ma andiamo con ordine: la sera prima si ritrova a festeggiare il compleanno di un amico e come sempre in queste occasioni l’alcool scorre a fiumi. La mattina poi doveva trovarsi x un altro aperitivo “aggressiv” assieme alla recluta della compagnia ma in modo sospetto annulla l’appuntamento x strani motivi.
Wes, chiamiamolo così x mantenere l’anonimato, si presenta direttamente sul campo da gioco dove lo attende una dura partita di unihockey. E il nostro eroe da spettacolo: goal e assist a volontà e porta di peso la squadra verso la vittoria. Subito dopo la fine del match però accusa un malore, esce all’aria aperta e si adagia su un muretto non distante dall’entrata principale del LIME. Poi avvenne ciò che non poteva non avvenire: l’alcool della sera precedente lo costringe a rigettare “anima e merda” (scusate la volgarità…) sul prato del LIME.
Vi lasciamo immaginare le faccie della gente nei paraggi, rimasta veramente allibita da questa orripilante scena! Possiamo proprio dirlo: il fenomeno wes ha offerto spettacolo sia dentro che fuori il campo!!
LA VERITÀ SALTA SEMPRE A GALLA…
Vi ricordate della folle impresa di Medeglia? Non potevamo certo lasciar cadere il tutto nel dimenticatoio senza prima aver raccontato la verità, tutta la verità nient’altro che la verità. Quella folle notte era avvenuto che il rompiballe della compagnia era riuscito ad adescare una gentil donzella capace col suo sguardo arrapato di far ribollire il sangue nelle vene, di fare alzare il merlo in volo anche al più indifferente dei cavalieri. O meglio si era vantato di tutto ciò e noi gli abbiamo lasciato l’opportunità di vantarsene fino ad oggi pur essendo a conoscenza di come veramente andarono le cose. Eh sì perché la realtà è ben lontana dal sogno e quella sera il “The Rompiball” ha fatto correre un po’ troppo la fantasia!!
Volete sapere quello che successe veramente?? NULLA!!
Il “rompi” sapendo di non avere chance si è ritirato nel suo guscio e ha aspettato che la serata finisse tenendo i suoi ormoni chiusi da qualche parte in modo che non gli giocassero brutti scherzi! E pensare che a gentil donzelle come quella basta offrire un po’ di rosso nettare x conquistarle. Invece non successe niente di tutto questo e la serata finì com’era cominciata: tre maschi arrapati (il rompiballe, l’uomo che a carnevale non ha bisogno di tingersi i capelli e un loro amico) seduti al bancone di un bar a parlare di donne e di giovanili ciarpami e a sorseggiare pepsi! Nel frattempo però c’era chi stava rollando disperatamente giù x le ripide strade della Medaglia-Rivera x arrivare in tempo a prendere il treno. Filosofie di vita assai diverse…
Se il nostro rompiballe si fosse esaltato solo qualche giorno per la grande conquista effettuata probabilmente avremmo lasciato stare di distruggergli questa illusione ma il perdurare di questa sua vanità (pensate che al carnavele di Tesserete pensava di aver rivisto la gentil donzella in questione…) ci ha convinti a svelare il tutto. Lo scherzo quindi è durato abbastanza e ci sembrava giusto smentire questa bufala clamorosa di un presidente SULL’ORLO DI UNA CRISI SESSUALE!!
TELEFONO CALDO
Ormai le avventure erotiche del nostro presidente sono famose in tutto il mondo! Questa volta il nostro dongiovanni è alle prese con una ragazza vogliosa che si stava divertendo con uno degli ultimi ritrovati tecnologici della telefonia mobile. Fatto sta che questa marpiona trova subito il punto debole di questo playboy incallito: “ti ho visto lavorare al liceo settimana scorsa, sei un figo della madonna!!”. Parole che mettono in ebollizione il nostro eroe a cui si drizzano anche i peli dei piedi!! A quel punto i più disparati pensieri erotici cominciarono a frullare nella mente di questo pigmeo, che sarà riuscito a stento a tener ferma la mano! La bella al telefono continua a eccitarlo con frasi bollenti, e a questo punto il nostro accalappiadonne perde la testa: le folate di adrenalina arrivano a mandrie da tutte le parti!! Purtroppo per lui però questa sconosciuta donzella si è poi rilevata essere nientepopodimenoche il fenomeno del calcio che stava giocando con il suo nuovo gioiellino della Nokia ricevuto in regalo!
Appena svelata l’antifona il Dongiovanni, rosso in viso x la vergogna, ERA ORMAI SULL’ORLO DI UNA CRISI SESSUALE e con la sua solita freddezza ha poi aggiunto
“Si ma avevo capito che eri te”
Lasciamo a voi il compito di giudicare…
SCAMPAGNATA AL SAN GIORGIO
Tutto comincia con la tradizione che i nonni della Maretta, abitanti di Meride, hanno trasmesso a sua figlia e rispettiva famiglia: la salita al Monte San Giorgio per il lunedì di Pentecoste.
Già da alcune settimane la nostra amica scout, cercava di convincere più persone possibile a farle compagnia nell’ascesa alla vetta, ma ben pochi risposero al suo appello; più precisamente due: la Francesca (ce n’è voluta per convincerla!!) e Previno.
Ritrovo ore 9.15 sotto il portico di casa Previtali, trasferimento a Meride zona Crocefisso e partenza a piedi direzione San Giorgio.
Dopo 10 – 15 minuti di cammino, un inatteso “bip-bip” proveniente dal natel della Maretta si fa sentire tra il fruscio delle foglie del maggiociondolo (pianta dai fiori gialli). Tira fuori il natel e legge il messaggio: “Ciao Maretta, come va? Quando andate a fare la famosa passeggiata? Ciao Ceri”. Purtroppo erano in tre col telefono, ma nessuno di loro poteva rispondere al messaggio o telefonare, così hanno proseguito il loro cammino fino ad arrivare al bivio tra il sentiero per Meride e quello per la vetta, luogo dove i natel prendevano. Chiamano il giardiniere che sentendo che i tre baldi montanari erano già quasi a tre quarti del percorso rimane inebetito. Decide però di raggiungerli, pur non sapendo da dove parte il sentiero. E qui, tra una forte folata di vento e una forte luce entra in scena….Zupper-Maretta!!! Che con i razzi ai piedi “vola” per il sentiero opposto a quello che hanno percorso i suoi compagni per tornare in paese a Meride a prendere l’amico “ricciolo”, che tramite tecnologie moderne aveva ricevuto istruzioni per imboccare la retta via.
Chiaramente non era quella giusta!!!Ma niente di cui preoccuparsi, perché….viva i natel!!
Alle undici e dieci imboccano il sentiero con lo scooter, che dovettero abbandonare dopo duecento metri perché il sentiero si faceva insidioso.
Dopo quattro minuti suona il natel. Era il papà della Maretta che chiedeva: “Ma dove siete?”
“Siamo a metà strada papi…arriviamo!” …siii come no!!
Tra una parola e l’altra e un principio di iperventilazione, anche i due arrivano in vetta nel tempo record di un’ora e cinque minuti! E poi non dite che non è una Zupper-Maretta!!!
Beh, si sono poi spaparanzati al sole e non hanno più alzato il… se non per andare a prendere il pranzo!
Nella discesa non hanno fatto che fare cavolate e foto stupide, ma senza dimenticare il compito di supervisionare il “luogo pisellabile 1”. Ma stendiamo un velo pietoso su questo argomento che é meglio!!!
E questa è l’avventura che i nostri tre…quattro amici hanno vissuto in una soleggiata giornata di giugno.
Morale della gita: “nà e turnà l’è tüt caminà”!!!
SPORTIVO D’ÉLITE…
Il 14.05.2001 alle ore 19.15 come al solito allenamento a Balerna sul campo di sabbia vicino alla strada principale!!
Era una sera diversa dalle altre,perchè mancava tanta gente!!!
Ma…alle ore 19.30 sbuca sulla strada principale un pazzo con una moto bianca a forte velocità!!! Accorsene che doveva fermarsi al campo a trvare gli amici si esibisce con una frenata a dir poco rumorosa e costosa(perchè il nostro amico ha lasciato sulla strada 1 cm di copertone della ruota posteriore)!!!!!
Arrivato, decide di esibirsi con il pallone anche se gli faceva male la caviglia!
Non fece a tempo a toccar palla che precipitò al suolo.Il nostro amico era un po’tanto contento!!!!!!
(per non dire ubriaco)!!!!!
Morale della favola: aveva fatto un piccolo aperitivo di 2 ore al Fornace
UN TAXISTA (QUASI) PERFETTO…
Novazzano paese d’autisti verrebbe da dire… e sì xchè un baldo giovane di questo paese, ormai potremmo dire abbonato a questa rubrica si è ancora una volta distinto al voltante! Ma questa volta non per le sue manovre al fulmicotone, x la sua costante imprevedibilità o per la sua guida sportiva… no, questa volta si è dimostrato un taxista a dir poco fenomenale!
Ma andiamo con ordine…con tre sue compagni è partito alla volta di Cornaredo a bordo della sua Golf nero-fiammante x assistere all’incontro Lugano-Losanna. Alla fine del match rapida tappa al MC e poi via di corsa verso il Byblos x raggiungere il resto della banda! La serata procede bene ma ecco che quando il giorno sta per finire e quello nuovo è alle porte il taxista lascia il locale e dice di dover accompagnare la sua “gentil donzella” in quel di Corteglia…
“TORNO DOPO A PRENDERVI” sono state le sue ultime parole…
sì ULTIME xchè poi il taxista non ha più fatto ritorno in quel di balerna ABBANDONANDO i compagni di avventura al byblos!!! E allora mentre qualcuno ha affrontato la dura trasferta a piedi fino in quel di Novazzano gli altri si sono ammucchiati sull’auto del buon Rezz che li ha scarrozzati in giro fino alla meta!!
Niente da dire, un grande taxista, al quale però consigliamo di aspettare, prima di andarsene, che i clienti gli paghino il conto se no non farà molta strada in questa professione…
IL CAMPO DI LUMINO? NON PREOCCUPATEVI SAPPIAMO NOI DOV’È!
“Noi andiamo, il campo sappiamo dov’è! Ci vediamo su…” è così che è iniziato il viaggio di alcuni giocatori della nostra mitica squadra di calcio. Da balerna bisognava arrivare fino in quel di Lumino. Così i geografi della compagnia (maglietta corta, capelli ingellati e occhiali da sole stile terroncello fatto e finito) sono saltati a bordo della renault rombante del nostro amico 4, direzione Lumino…
Circa 20 minuti dopo anche il resto della squadra a bordo di un pulmino stile prima guerra mondiale si è messo in cammino. Il viaggio è andato bene, arrivo a Lumino con qualche minuto di ritardo ma nulla di grave. Dopo aver pascolato un po’ per la località del bellinzonese abbiamo finalmente trovato il campo. Ci aspettiamo di trovare il resto della squadra ma… sorpresa sorpresa… non c’è ancora nessuno!!
Detta così potrebbe sembrare una situazione non troppo grave, ma il problema era che le maglie x la partita erano sulla rombante auto del nostro amico 4. Subito allora si telefona al pilota il quale con voce perplessa comunica di essersi perso con i suoi baldi compagni… Poco dopo si scoprirà che i nostri amici erano finiti a Roveredo (GR)… e per fortuna che sapevano la strada!!
Morale della gita: abbandonate la bussola e compratevi un navigatore satellitare che è ora!!
A lugano in cerca di belle donzelle…
All’apparenza era un sabato come tanti altri, uno di quei sabati con ritrovo al centrale e poi via verso bettole sempre più lontane e affollate. Ma per una persona doveva essere un sabato sera speciale, doveva essere per una volta una serata sentimentalmente (per non dire di più…) impegnata. E già perché il nostro amico fenomeno del calcio doveva andare in quel di Lugano a far la conoscenza di due super-fighe conosciute in chat!! Dopo aver chiesto a metà dei baldi giovani di questo paese se ce ne fosse stato uno disposto ad accompagnarlo nella folle avventura e dopo aver ricevuto solo risposte negative, il fenomeno è riuscito a convincere un suo amico (sicuramente con qualche scusa balorda) ad andare con lui. La serata si preannunciava dunque… hard! Pensate che il fenomeno era disposto addirittura ad andare al cinema (lui che l’ha sempre odiato) pur di riuscire a combinare qualcosa…
Arrivati in quel di Lugano i due dopo aver gironzolato per un po’ giungono finalmente al punto stabilito x l’incontro. Ad attenderli una tipa, nulla di speciale, niente di che vantarsi con gli amici ma i due sperano in un pronto riscatto con la conoscenza della seconda tipa… ma lor poverini dovettero costatare che la seconda tipa assomigliava di più a un elemento del sesso opposto! Cadute quindi le velleità della partenza i due sconsolati si stavano quasi per suicidare allorquando le tipe comunicarono loro di voler assistere alla partita Lugano-Zurigo… i nostri fidi compari presero la palla al balzo, o meglio, il disco al volo e si gettarono anche loro nella mischia trovando ancora due biglietti invenduti. Poco dopo si dispersero nella folla abbandonando le gentil donzelle al loro destino e gioendo per lo scampato pericolo…
Morale della favola: noi ve l’avevamo detto… no comment!!
A spasso per le ere con la macchina del tempo!!
…un rumore di zoccoli di cavallo arrivava da lontano…ma chi sarà mai, si domandava la gente… Ebbene sì, era lei parente lontana del cow-boy più famoso di tutti i tempi, che in sella al suo fido destriero dalla criniera blu, galoppava per le strade del Mendrisiotto a velocità da lei mai viste!! Beh, c’é sempre una prima volta!!! Della sua avventura ci rimane solo un suo scritto trovato su un vecchio diario:
“Trovata la compagnia di tre gentil donzelle e quattro dei migliori mandriani della regione, ci siamo mototrasportati in un’altra era: il medioevo.
Tra incantesimi e misteri, mille insidie e nobiltà, scudi, spade e armature, i giovani cavalieri e le loro pulzelle sono riusciti a farsi dare il nettare del druido, pozione magica che ci ha rimototrasportati nella nostra era. Ma poi uno strano avvenimento che aveva a che fare con le ore e la musica, ha deciso di catapultare in un clima latineggiante due signorine, le quali trasportate dal ritmo si sono lasciate andare in “sensuali” danze.
…Ecco che risalgo sul mio destriero, che poco prima di arrivare alla stalla mi lascia, in preda ad un attacco di tosse e mancanza di liquidi. Beh, niente paura, c’é sempre qualcuno pronto a dare una mano!”
La macchina del tempo vi saluta e vi aspetta per la prossima avventura
Tursista per caso…
Un bel giorno di marzo a tesserete, e piu’ esattamente sabato 3.3.2001 si svolgeva in questa localita’ del basso malcantone una manifestazione molto nota tra la gente del posto e tra i partecipanti del famoso corteo carnascialesco di tesserete. Ecco, gia’ di buon’ora si vedono membri di guggen reduci dalla sera precedente, persone che sistemano alla partenza i loro carri per la sfilata pomeridiana. Il tempo e’ freddo, si teme x la neve imminente ma e’ solo un freddo bastardo, quel freddo che ti entra nelle ossa e non ti fa far altro che bere campari. Ecco che verso meta’ mattinata cominciano a farsi vedere i primi spettatori, incurisoti dalle musiche sparate ad alto volume, si vedono i membri della giuria vagare senza una meta per le vie del centro e naturalmente, non potevano mancare…ci sono anche dei turisti.
La nostra storia si basa principalmente su uno di questi, un turista che ha attirato la nostra attenzione in modo particolare, un turista non come gli altri ma molto molto singolare nei suoi atteggiamenti. Porta un pullover molto pesante per tenere lontano da se il freddo e l’umidita’ di questa giornata uggiosa, porta sulle sue spalle uno zainetto invicta e questo gia’ ci fa capire quante cose possa contenere questo zaino. Porta pure, pensate voi, occhiali da sole e berrettino da pescatore in testa, la giornata non li richiede affatto ma non li molla un attimo. La cosa che piu ci ha colpito sono state le collanine (se cosi si possono chiamare…) che portava al collo, delle cose non ben identificate ma devo dire, molto originali. Vaga per le vie del centro con aria furbetta, non sa dove andra e cosa fara’, gli manca solo la macchina fotografica ma lui, imperterrito non molla il suo zainetto. Lo vediamo anche nel capannone dove viene servito il risotto, eccolo, all’angolo del tavolo a pranzare e cos’ha sulle spalle? Il suo zainetto.
Lo rivediamo al pomeriggio, sempre con aria dispersa nel vuoto a camminare su e giu’, entra ed esce da ogni singolo bar e ha sempre in mano una bottiglia di qualche liquido alcolico. Peccato che non eravamo in possesso di una macchina fotografica, altrimenti avremmo fotografato e documentato la giornata di questo “buffo” personaggio, disperso non si sa per quale motivo a tesserete e vagante x le vie di questo luogo senza meta e senza idee. Proprio un turista modello!
Germania?? Birra alcoool ma soprattutto…
Uno dei nostri famosi autisti è partito x trascorrere qualche mesetto in Germania. Aspettava di trovarsi tanta buona birra da bere e magari, non si sa mai, qualche bella tipa! Le cose però sono andate un po’ diversamente…
Il nostro fido Rigatone è arrivato nella località di villeggiatura sabato. Subito lui e un suo compagno si sono dati all’esplorazione del paesotto e hanno scoperto di essere capitati un posto deserto: alle quattro di pomeriggio tutti i negozi erano già chiusi e sulle quattro bettole solo una era aperta! I nostri amici sono entrati in quella con l’intento di bere qualcosa. C’erano 6 o 7 persone al bancone, tutti uomini… a un certo punto, un tipo con cappello e cagnolino, basette fino alla bocca e vestiti di cuoio si bacia con un altro sulla bocca… e quell’altro, dopo un attimo, comincia a leccargli l’orecchio… Non vado nei particolari ma il fatto divertente è che erano finiti in un bar di culatoni e naziskin… Per completare l’opera, dopo un attimo uno di questi, capelli ossigenati e ciocco da far schifo, cominciò a fargli strane proposte, voleva pagar loro da bere e mostrar loro la città! Non so come sia andata a finire ma da allora non sono più arrivate notizie dalla Germania…
Novazzano – Chiasso in 85 minuti: la NCS batte tutti i record!!!
Martedì 27 febbraio: Carnevale Nebiopoli a Chiasso. Per evitare inconvenienti dell’ultima ora (si vedano gli scorsi carnevali) quest’anno la NCS decide di partire un po’ più presto del solito. Il percorso da coprire è addirittura più corto degli altri anni e tutto sembra essere stato calcolato. Altezza del carro: 4,3 metri ciò vuol dire che l’unico ponte sotto cui bisogna passare è di ben 20 cm più alto. Partenza quindi alle 8 in punto da Novazzano… piano piano i nostri baldi giovani arrivano al famigerato ponte del cimitero e con loro grande sorpresa scoprono che… il ponte era alto solo 4,3m!! Nonostante questo proviamo lo stesso a passarci sotto ma ben presto vi rinunciano e cerchiamo una strada alternativa. Si prova da Balerna ma anche qui un ponte ci blocca, allorché l’ingegner Borto ha un’ultima soluzione: il passaggio nella “strada della costa” che da Balerna va a Coldrerio (x chi non lo sapesse è una stradina di campagna tortuosa e “impervia”) ma capisce che anche di qui è fatica sprecata. E allora? E allora rapido ritorno a Chiasso perché i ponti (lo si dovrebbe sapere!) spesso non sono alti uguali. Infatti si prova a passare nell’altra corsia e… sorpresa sorpresa… tutto fila liscio come l’olio!!! Alle 9.15 finalmente siamo a Chiasso. E pensare che qualcuno l’aveva detto subito…
Morale del viaggio: prima di partire controllare la strada da seguire!!
E anche i treni ci si mettono contro…
Sabato sera del mitico carnevale di Bellinzona. Alcuni baldi giovani del nostro paese dopo le avventure di Castello la sera decidono di andare al mitico carnevale Rabadan di Bellinzona…
ORE 20:36 il treno è ormai in partenza dalla stazione di Mendrisio ma l’ingegnere della compagnia è in clamoroso ritardo… arriva come un missile alla stazione, usa i piedi x cercare di fermare il suo cavallo rampante e con una manovra ultraveloce posteggia il mezzo. Un polino però nel frattempo lo aveva avvistato e cerca di fermarlo ma l’ingegnere viene avvertito da una telefonata che il treno è in partenza. Senza pensarci due volte lascia il motorino incostudito e corre via, vi lascio immaginare lo stupore del difensore della legge…
La serata a Bellinzona è di quelle cattive ma le fatiche della giornata trascorsa piano piano si fanno sentire sui nostri giovani che decidono quindi di ritornare con il treno di mezzanotte e mezza. Il viaggio fila liscio e mentre qualcuno gioca a calcio nei corridoi e intona canzoni popolari altri si sorbiscono le (dis)avventure di un “meridionale”. Il treno giunge finalmente a Mendrisio ma… colpo di scena… non si ferma!! I nostri giovani avevano preso un diretto e si ritrovano a Chiasso. Per fortuna però qualche buon’anima (GRAZIE!!!) ha provveduto a riportarli a Mendrisio dove hanno recuperato i mezzi a due ruote. Nonostante tutto questo casino si narra che siano arrivati a casa ancor prima di due sportivi giovani che hanno avuto il coraggio di recarsi a Chiasso in bici…
“Ceri” una volta un Presidente che sapeva sempre tutto…
…giunse il giorno in cui però sua Signoria era stato tenuto all’oscuro di un simpatico progetto…
Si sa: “a carnevale ogni scherzo vale” e in stile con il motto il nostro Allien prepara un simpatico scherzetto al nostro pres. Si trattava di partecipare al “noto” corteo del carnevale di Castello sabato 24 febbraio senza che però il Pres sapesse nulla e poi di inventare una simpatica scusa x convogliarlo nella località. I preparativi si sono svolti nel più assoluto anonimato: nessuno ha fatto la spia e tutto è stato organizzato alla perfezione. Ciliegina sulla torta poi la scusa frutto ancora una volta della mente perversa del nostro Allien… “c’è un mio amico di Castello che se gli diamo una mano a svuotare la cantina ci regale due casse da 500 Watt”, detto ciò al nostro Pres luccicavano già gli occhi x la felicità… il pesce aveva abboccato!!
Sabato mattina trasferta in gran segreto verso la località della valle di Muggio con solo qualche piccolo inconveniente (rami sparsi qua e là).“Rapido” montaggio dell’omone e poi trasferta verso “l’immenso” capannone in centro paese dove ci è stato offerto il pranzo.
ORE 13.00: la porta del capannone si apre: una losca figura vestita con abiti da lavoro, scarpe pesanti e cassa di birra x fronteggiare il duro trasloco che ci attendeva fa il suo ingresso… è arrivato anche il Pres!! Subito comincia a polemizzare a destra e a manca e qualcuno già rimpiange il fatto di averlo avvertito del corteo. Comunque lo scherzo è riuscito alla perfezione e il nostro Pres ha fatto la figura del pollo. Meglio di così…
LUI SUL ZANZARA C’È FINITO DAVVERO!!!!
Questa è capita ad un nostrano e volenteroso giovane, che si è offerto di portare a spasso il fedele amico dell’uomo, anzi, della…
Dopo la passeggiata con relativo “scarico naturale” riporta a casa la bestiola e, già d’accordo con la proprietaria, infila le chiavi della di lei magione nella bucalettere. Bravo, direte voi lettori, e lei come farà a riprenderle? Infatti, c’è voluto prima di riuscire a recuperarle…
Morale della favola: non prestate le chiavi dei magazzini a tale Nala IninaZ!
TRE BALDI GIOVANI IN CERCA D’AVVENTURA
Un bel dì tre affascinanti giovanotti residenti in quel di New Azzan constatato che non c’erano auto disposte a scarrozzarli fino al noto carnevale di Medeglia (famosa metropoli situata “ai piedi” del monte Ceneri) decisero di raggiungere la loro destinazione in modo alternativo: treno fino a Rivera e poi in pattini e skateboard fino alla meta. Tutto era pronto per affrontare la trasferta, ma ecco che il solito rompiballe della compagnia (che non ci lasciato in pace nemmeno quando abbiamo scritto questa opera d’arte) lancia l’idea di raggiungere la festa con l’aiuto della macchina della sua cara sorellina. Dopo un attimo di smarrimento i tre intrepidi eroi constatarono che questa soluzione poco si addiceva ai loro ideali avventuristici dettatagli da un viaggiatore intercontinentale anche lui residente a New Azzan.
Così cominciarono i preparativi per tentare ugualmente l’avventura. Purtroppo sorse un problema: nessuno doveva venire a conoscenza del folle progetto perché altrimenti i 3 moschettieri sarebbero finiti in prima pagina del noto giornale scandalistico “Ul Zanzara”. Fu così che con l’aiuto di una clamorosa finta telefonata fecero credere a tutti (e soprattutto al rompiballe) che sarebbero giunti nella località sottocenerina in auto con un loro conoscente con il quale sarebbero dovuti andare a cena in quel di Brusino. Dopo aver raccontato le storie più fantastiche ai propri genitori tutto sembrava andare per il verso giusto. Sennonché il liceale più vicino alla maturità (che tra l’altro ha progettato un omino che non stava su nemmeno con la gru nonostante le 6 (!) ore di fisica la settimana…) si accorse di aver sbagliato clamorosamente gli orari del treno. Si doveva così partire un ‘ora prima del previsto: ore 19:10 al BP.
Ma le loro disavventure erano appena incominciate! Il genio della fisica non trovava più il suo portavalori senza il quale non gli sarebbe stato accordato il permesso di uscire di casa. Nel frattempo la “recluta” della compagnia era giunto al BP armato di casco mimetico dotato di lampeggiante rosso fuoco e di pila di profondità.dopo aver lasciato le tavole da strada al suo compagno fenomeno del calcio (che tra l’altro ha aiutato Coco a finire in nazionale…) si recò in stazione. Ore 19:25: il fisico arriva a prendere il suo compare e i due schizzano come un leone fa alla mattina, in Africa, quando deve inseguire una gazzella, verso la stazione di Mendrisio dopo aver fatto tappa al piccadilly per prendere l’abbeveraggio. Ore 19:36: i nostri eroi sono sul treno e trincano come tre irlandesi. Rapida telefonata al rompiballe per avvisarlo che effettivamente erano a cena sulle sponde del Ceresio. Dopo aver riempito i cestini della carrozza di bottiglie vuote, arrivarono finalmente alla stazione di Rivera-Bironico.
E al grido di “Medeglia stiamo arrivando!” cominciava l’avventura vera e propria… La prima cosa da fare era scegliere la retta via che li avrebbe condotti in alto. E qui si dimostra che il genio della fisica non è bravo nemmeno in geografia. Infatti condusse i 2 verso il macello: la A2! Fortunatamente capito l’errore di rotta (grazie alla dritta di un indigeno) i nostri avventurieri tornarono sui loro passi. Subito dopo la sfortuna frenò ancora la loro marcia, la recluta della compagnia si accorse di aver perso un guanto: scattarono subito le ricerche ma non ci fu nulla da fare, il guanto rimarrà lì a Rivera quale testimonina della loro impresa.
Ma ecco che mentre rollavano allegramente ai bordi della strada avvenne un fatto che avrebbe potuto rovinare completamente la loro impresa: il rompiballe (sempre lui!) li beccava con le mani nel sacco o meglio, con pattini e skateboard ai piedi. Ma ecco l’ennesima balla: un loro amico stava per arrivare a prenderli e portarli a Medeglia. A questo punto però si erano fregati da soli poiché da quel momento avevano al massimo mezzora per raggiungere la festa altrimenti sarebbero stati smascherati. Ore 21:00, skate e pattini ai piedi cominciava la scalata.
Ben presto però la strada si inerpicava sotto le loro rotelle e così, birra in mano, decisero di infrangere tutte le proprietà private possibili e immaginabili tra vigne, cani ululanti, antifurti, reti,cancelli,prati e boschi. La strada era lunga e insidiosa ma i nostri intrepidi erano abituati ad affrontare simili imprese e così attorno alle 21:20 giunsero ormai ai piedi di Medaglia. Ed ecco che quando meno se lo aspettavano un simpatico giovane della valle inviato dalla Divina Provvidenza si fermò e li invitò a montare sul suo cavallo di battaglia.
Ore 21:22 Medeglia siamo arrivati! E anche in questo paesino sperduto ci ritroviamo in men che non si dica il rompiballe tra le rotelle.Per nostra fortuna però nessuno si accorse chi era il nostro autista. La festa era piuttosto scialba ma i nostri eroi la ravvivarono subito con una bella bottiglia di limoncino. Ma anche in questo momento di euforia si ricordarono del loro “maestro” oltre oceano a cui dedicarono una canzone. Peccato solamente che non c’era nessuna tipa figa eccezion fatta per una sulla quale correvano strane voci: si narrava che sotto i pantaloni nascondesse un merlo da fare invidia al miglior Rocco Siffredi.
Intanto l’alcool cominciava a mietere le prime vittime: il fenomeno del calcio si inventava fenomeno da baraccone e decideva di esplorare il terreno sotto il palco. Dopo un buon quarto d’ora passato chissà dove eccolo che riapparse leccando sulla guancia l’uomo che a carnevale non ha bisogno di tingersi i capelli. Incuranti e che il viaggio di ritorno sarebbe stato molto duro e ignari dei pericoli che li attendevano i 3 finirono in poche sorsate il limonino rimasto, mentre il resto della compagnia si era dato alla Pepsi.
Poco dopo scattò l’ennesima balla. Ore 23:00: una finta telefonata costrinse i protagonisti ad abbandonare il luogo di divertimento. Ma in realtà tutto era programmato. Da quel momento i tre avevano un’ora per raggiungere la stazione altrimenti sarebbero stati spacciati. Scomparsi dal raggio visivo di rompiballe & Co e muniti dei loro ormai fidi mezzi di trasporto cominciarono l’accattivante discesa verso valle. Talvolta si fermavano e attrezzati dalla tecnologia moderna chiamarono a destra e a manca persone senza un nome ma con un numero intonando canzoni in onore del più grande giocatore di hockey di tutti i tempi.
Lunga e dritta correva la strada davanti a loro quando nel pieno della notte si scorgono 4 fari all’orizzonte: un nano e una bestia con a bordo tre fanciulle indifese stavano sfrecciando verso Medaglia. Malauguratamente i 5 scorsero un paio dei nostri correre ai bordi della strada. Secondo fonti ufficiali erano solo andati a cambiare l’acqua al pesce. Per accorciare il tragitto si rese necessario un ulteriore infrazione di proprietà private. Nonostante altri spiacevoli inconvenienti (il geografo si perse nel profondo della notte e il fenomeno restò impigliato nel filo spinato che circondava il territorio) la folle discesa dei tre continuava a ritmo indiavolato. Barcollavano ma non mollavano: la loro era una scommessa contro loro stessi.
Ore 23.45: la discesa finalmente finì e la strada si spianava all’orizzonte nell’uggiosa notte che sovrastava i cieli di Rivera. Là in fondo stava la stazione, l’estremo obbiettivo di una folle impresa, ma prima di rincamminarsi verso il proprio destino i tre trovarono sulla loro via una fonte d’acqua che mai fu gradita di più. Ma un altro segno del destino giaceva poco più in là: un distributore di cibo (visto il quale il fenomeno ha abbattuto tutti i record di velocità) che la Divina Provvidenza doveva aver piazzato nel frattempo, segno che la loro era una missione divina. I tre intrepidi lo svaligiarono e poi compirono l’ultimo grande passo verso la vittoria: con uno scatto sgusciarono via come anguille tra le fredde strade di Rivera arrivando alla stazione con qualche minuto di anticipo sul treno.
Ore 0:04: gli avventurieri salirono a bordo del convoglio con pattini e skate ancora ai piedi intenti e attenti a non farsi riconoscere da nessuno per non svelare il loro scopo. Poi però a Lugano il compagno d’attacco del nostro rompiballe (si lui è un po’ dappertutto…) sale sul treno e ci sgama, poco male perché il segreto è ben lontano da persone con le mani in pasta nel Zanzara… . Ore 00:44 i tre giunsero a Mendriso, tristi di aver dovuto abbandonare presto la festa ma felici per aver compiuto un’impresa d’altri tempi…
Ore 1:00 i tre moschettieri che per tutta la sera hanno dato battaglia arrivarono a Novazzano, ormai divorati dalla stanchezza ma con nel cuore l’orgoglio di chi ha vinto una scommessa.
E questo biglietto sta a testimoniare che quanto scritto sopra è vero:
SCUOLA DI PITTURA
Un bel giorno di febbraio, un baldo giovane facente parte di un gruppo carnevalesco decide di recarsi al solito magazzino per i soliti lavori di rito. Arriva scazzato come sempre, saluta tutti, infila il suo grembiule autografato sulla schiena e mi mette al lavoro. Obbiettivo della giornata: pitturare i capelli di una maschera. Il lavoro comincia bene ,preparara tutto il necessario, miscela le varie sostanze per creare il colore adatto e si mette all’opera. Come si possono pitturare dei capelli? Con il pennello forse???? Assolutamente no, chi ha mai detto che il pennello si usi x pitturare? Il nostro nuovo pittore pensa bene di intingere direttamente i capelli nel secchio del colore, appoggiarli in seguito direttamente sul pavimento di proprieta’ del comune dal cane rampante e non contento di questo pensa: “ma dovro’ mettere un giornale o una plastica sotto x non sporcare??? Ma no….tanto ormai e’ gia’ sporco….” Dopo aver eseguito questo passo da criminale si ingegna e visto che avanza pittura ed i capelli non sono tutti perfettamente identici trova la soluzione meno adatta alla situazione. Cercate di immaginare….”capelli” stesi sul pavimento verde, ometto con il grembiule blu che imbraccia la tolla di vernice e guarda con aria furbetta i capelli. Cosa vorra’ mai fare? Come vorra’ procedere si chiedono tutti? nessuno pensa che faccia quello che sta x fare ma il giovine rovescia praticamente tutta la tolla sui capelli per sistemarli, nota subito che il pavimento sta cambiando colore e da verde diventa marrone. Si spaventa, chiede aiuto, non sa cosa fare ma ormai il danno e’ fatto. Naturalmente dopo questo fattaccio deve ripulire il tutto alla perfezione altrimenti per lui sono cazzi.
Volevamo fare solo un grande complimento a questo uomo che ha sperimentato un nuovo metodo di pittura alternativa.
Ma dove sei stato fino ad ora oh genio dei colori???!?!?
© NCS & SA*
anno 2001
È seriamente vietata la riproduzione
Fatti luoghi e persone sono fatti veramente accaduti, luoghi veramente esistiti e persone davvero così stupide come sembra leggendo queste storielle. Le situazioni qui descritte possono sembrare assurdo o ridicole ma non sono che lo specchio di una strana realtà… . La NCS si riserva tutti i diritti sulle storie sopra pubblicate, avvertendo inoltreche l’ambito della pagina è strettamente confidenziale e ogni abuso sarà punito in modo adeguato!
Un particolare ringraziamento x questo storie va a SA*,Wes,Maretta